Coronavirus Covid-19.MEDICINA - ERBORISTERIA - RUSCO O PUNGITOPO (Ruscus aculeatus L.)Pianta della famiglia delle Liliaceae, distribuita in Europa centrale e meridionale, in Asia occidentale, in Africa settentrionale. È abbastanza comune in Italia nei luoghi ombrosi e nel sottobosco, soprattutto nelle zone submontane: arriva comunque anche al mare. Viene coltivata per comporre siepi ed è ornamento soprattutto natalizio di tante case. GENERALITÀ Il rusco è una pianta perenne a rizoma strisciante, con uno o più fusti alti fino a mezzo metro, semplici in basso ma ramificati in alto. I rami terminali sono trasformati in «fillocladi» o «cladodi», di forma ovale, simili a foglie. Le vere foglie sono invece ridotte a delle minuscole squame che si trovano alla base dei cladodi. A metà della fascia concava dei fillocladi, all'ascella di una piccolissima brattea, sono disposti i fiori dioici, solitari o appaiati, portati da un breve peduncolo: sono di colore bianco-verde. Il frutto è una bacca, grossa di colore rosso a maturità, sferica o un po' allungata, qualche volta anche appiattita: contiene 1-2 semi grossi neri. Per scopi terapeutici si utilizza il rizoma secco. IMPIEGO TERAPEUTICO Il rusco o pungitopo è pianta utilizzata fin dalla più remota antichità, soprattutto come verdura primaverile in sostituzione degli asparagi. I giovani germogli della pianta hanno proprietà diuretiche, come anche la radice e il rizoma. Il rizoma ha inoltre proprietà antiemorroidali, antivaricose, astringenti e antiinfiammatorie. Per le sue proprietà diuretiche e stimolanti l'emuntorio renale, serve per eliminare piccoli calcoli, per ridurre l`obesità, per curare le nefriti e l'itterizia. È stato utilizzato anche per curare la gotta e l'idropisia, oltre al reumatismo articolare. Recentemente dai rizomi del rusco sono stati isolati due principi attivi: la ruscogenina e la neuroruscogenina, di cui è stata provata l'azione vasocostrittrice e antiinfiammatoria: proprietà particolarmente utili per il trattamento delle varici e delle emorroidi. La ruscogenina e i suoi glicosidi sono oggi principi attivi di varie specialità farmaceutiche impiegate su vasta scala per la costrizione dei vasi superficiali e per le necessità antiinfiammatorie. La ruscogenina inoltre è stata utilizzata come materia prima per la preparazione semisintetica di corticosteroidi. PREPARAZIONI - Uso interno: si utilizzano l`infuso e la tintura vinosa. L'infuso si prepara con 20 g per litro di acqua. La radice va finemente polverizzata prima di essere messa in acqua bollente. Si lascia riposare per 5-10 minuti, si filtra per tela. Se ne bevono 2-3 tazze al giorno. La tintura vinosa deve essere fatta con la radice ridotta in polvere, nella quantità di 50 g per litro di vino bianco. Si lascia a macero per una settimana, si filtra per tela e si prende a bicchierini: 2-3 al giorno. Le preparazioni sopra indicate hanno proprietà diuretiche, depurative, antiinfiammatorie delle vie urinarie: sono degli ottimi coadiuvanti nel trattamento sia delle emorroidi che delle varici. - Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 50-60 g di rizoma e radici di rusco finemente macinati per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, a freddo si filtra per tela. Il decotto così preparato serve per fare lavaggi, bagni parziali, pediluvi, o per la preparazione di compresse imbevute da applicare sulle parti infiammate e con vasi dilatati. Le compresse imbevute di decotto di rusco tolgono l`infiammazione emorroidale. - Uso cosmetico: per le proprietà antiinfiammatorie e rinormalizzanti la circolazione periferica, l'estratto, o meglio il decotto di pungitopo, serve per la preparazione di impacchi o compresse sulle pelli con angiomi o con rossori persistenti. Questo decotto può venire applicato anche sulla pelle del viso, grazie all'uso di compresse imbevute. RACCOLTA E CONSERVAZIONE Il rizoma del pungitopo si raccoglie al termine del periodo vegetativo, in autunno, nei mesi da settembre a novembre. Per sradicarlo dal terreno va usato un comune attrezzo orticolo, zappa o vanga. Si asportano le parti aeree e si ripulisce il rizoma dal terriccio, senza però lavarlo con acqua. Anche le radichette secondarie vanno eliminate, perché assai povere di principi attivi. Il rizoma con le radici ridotto in pezzi di 5-6 cm viene posto a seccare per 2-3 giorni al sole; se ne termina quindi l'essiccamento all'ombra. Il rizoma secco viene conservato in sacchetti di carta o di tela. Questa pianta conserva le sue proprietà per 2-3 anni. L'essiccamento artificiale in stufe a circolazione d'aria forzata fornisce materiale di migliore qualità. La temperatura ideale per l'essiccamento è di 50-60°. La coltivazione del rusco deve essere fatta per trapianto di parti di rizomi, che possono essere acquistati da floricoltori o raccolti da piante che si trovano in natura. Il rizoma si sviluppa bene in terreno sciolto e sabbioso, pur non avendo particolari necessità circa il tipo di terreno di coltura. La messa a dimora va fatta in autunno, ponendo i pezzi di rizoma a una distanza di 15-20 cm, in file distanti 40-50cm. In questo modo si otterranno delle siepi che, per le caratteristiche pungenti dei cladodi, saranno anche protettive. La posizione ideale per lo sviluppo di questa pianta è quella di mezz'ombra. |
|